Racconti

Ciao ma’

Ciao mamma, lo sai vero che ti voglio bene?

Mi dispiace aver litigato con te, stasera, per la discoteca. Lo so che non ti piace, che hai paura. Non è un posto così terribile, come credi tu. E’ vero che gira la droga, ma io sono brava, faccio quello che mi hai sempre detto. Non bevo e non mi impasticco.

E nemmeno i miei amici lo fanno. Li conosci, lo sai, Luca, Daniele, Marina, nessuno di loro beve, e niente droghe. Luca non prende neanche l’aspirina. Dacci un po’ di fiducia, mamma, andiamo in discoteca solo per ballare, per sfogarci un po’ dopo una settimana di studio.

Ti arrabbi quando sbuffo, ma io lo faccio perché tu ripeti sempre le stesse cose, e non vuoi capire che io ti ascolto e ti do retta. Vedi pericoli ovunque, ma non capisci che sono solo idee tue… Non puoi impedirmi di divertirmi e di vivere, per le tue assurde paure.

Stanotte siamo usciti dal locale alle 4. Lo so, non vuoi che stia in giro così fino a tardi. Ma cosa vuoi che succeda, mamma, a quell’ora? Non c’è in giro nessuno, solo ragazzi come noi che escono dalle discoteche, e magari qualche ubriaco che non si regge in piedi. Ma noi no. Eravamo tutti sobri, te lo giuro, mamma. Niente alcool, né droga. Noi no.

Quelli dell’altra macchina, invece, dovevano essere fatti di brutto, perché ci sono arrivati addosso a una velocità folle. Luca non ha fatto in tempo a sterzare. Ci ha provato, sai, ma non ci è riuscito. Loro andavano troppo forte.

Ho avuto tanta paura, mamma, e ho pensato a te, a tutte quelle cose che mi hai sempre detto, al fatto che la vita è preziosa, che ne abbiamo una sola e non si deve buttare via in un bicchiere o in una pasticca. Vedi, mamma, che ti ascolto? Io ti ho dato retta, sempre, anche stasera, non ho bevuto e non ho preso niente.

Non è colpa mia.

Io volevo tornare a casa da te. Invece non tornerò più.

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32 risposte a "Ciao ma’"

  1. mi ricorda un incidente di cui avevo sentito parlare anni fa: lei vorrebbe guidare ma il fidanzato ubriaco si impone; prima di partire lei saluta preventivamente l’amica con un messaggio perke teme il peggio.
    inevitabile dire che il peggio s’è avverato.

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    • Io ho tratto spunto da un caso in cui i primi soccorritori, accorsi sul luogo dell’incidente, avevano raccolto le ultime parole di una delle vittime, e lei voleva far sapere a sua madre che non aveva bevuto, che l’incidente non era stato colpa sua. “Dite a mia madre che non ho bevuto e che le voglio bene”. Straziante.

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