Chi convive, a qualunque titolo, con un’esponente del sesso femminile, sa che c’è il “dobbiamo parlare”, che è tendenzialmente terrificante, e c’è il “ti devo parlare, amore” che è sicuramente meno grave, ma comunque impegnativo.
“Ti devo parlare, amore” mi dice. Considerata l’ora notturna ne farei a meno, anzi avrei in mente altro anziché parlare, ma non posso dire di no. Perciò mi siedo comodo sulla poltrona, e lei di fronte sull’altra poltrona.
“Amore”, inizia, e comincia a parlare e parlare, la sua voce è suadente, delicata, dolce, perfetta per conciliare il sonno. Parla, parla, e io la lascio parlare, mentre gli occhi cominciano a cedere.
“Amore, ma ti stai addormentando?” chiede. Io in un sussulto riesco a rispondere “no amore, che dici? Ho chiuso gli occhi solo per concentrarmi meglio su quello che mi stai dicendo”. È quello che vuole sentire, e ricomincia a parlare e parlare con la sua voce carezzevole, di cose di cui a me non può fregar di meno, e parla in maniera ipnotica mentre il sonno mi avvolge, gli occhi fanno fatica ad aprirsi ormai. La sua voce andrebbe brevettata come cura per l’insonnia.
“Amore, ma stai dormendo!” mi dice, questa volta sembra che il sonno abbia avuto la meglio, ma in un ultimo sussulto riesco a dire “Oggi è stata una giornata faticosa, ma ho ascoltato tutto, se vuoi ti ripeto quello che hai detto” sperando che non mi faccia nessuna domanda perché non saprei proprio cosa rispondere. “No amore, andiamo a letto, finisco lì di raccontarti tutto”. Perfetto, cosa c’è di meglio per potersi addormentare che il suo suadente parlare…
Sperando sempre che domani non mi faccia domande su quello che ha detto.
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Adesso si spiegano tante cose… Ecco perché dobbiamo ripetere sempre le stesse cose tante volte, prima di essere comprese, perché ve le dormite! Ed ecco cos’è quello strano suono che a volte scambiamo per un mugugno di disapprovazione: in realtà state ronfando! Buono a sapersi. Io che temevo un inizio di Alzheimer…
Ora si spiega perché poi siete sempre sorpresi quando arriviamo al dunque.
“Tesoro, dobbiamo andare a comprare il regalo.”
“Quale regalo?”
“Quello per Claudia.”
“Perché dobbiamo comprare un regalo per Claudia?”
“Perché si sposa, ricordi?”
“Si sposa? Ma io non sapevo neanche che fosse fidanzata!”
“Come non sapevi che fosse fidanzata? Te l’avevo raccontato che ha conosciuto quel ragazzo all’università, quello che prima stava con Chiara.”
“E chi è Chiara?”
“È la sua migliore amica, quella del liceo. Ti avevo raccontato che poi si sono lasciati e lui si è messo con Claudia. Non ti ricordi, te l’avevo detto quella sera che tu volevi vedere la partita e io invece volevo parlare…”
“Sì, ora ricordo, quella volta che mi sono svegliato giusto in tempo per vedere il gol decisivo.”
“Esatto, proprio mentre segnavano il rigore ti ho detto che Claudia si era fidanzata. E adesso si sposa.”
“E quando si sposa?”
“Alla fine di giugno. Ci ha mandato la partecipazione del matrimonio, te l’ho detto venerdì.”
“Quando?”
“Quando ti ho detto che avevo una bella notizia da darti e ti ho fatto vedere l’invito. Perciò adesso dobbiamo comprare il regalo.”
“Va bene, però posso chiedere una cosa?”
“Cosa?”
“Ma chi diavolo è Claudia?”
Allucinante ma così vero!
Però devo anche essere onesta fino in fondo. Può succedere che noi donne ci appigliamo al nostro pregiudizio (basato sul vero) che gli uomini non ci ascoltino, e invece loro ci sorprendono ripetendo tutto quello che abbiamo detto, senza che noi glielo chiediamo! Mi è successo 😀
Questa sì che è una dimostrazione d’amore…
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Sei fortunata, ma credo un’eccezione!
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Un po’ s’addormentano, per il più non ascoltano….ma un po’ d’intontimento c’è suvvia! 😛
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Il tono della voce è complice del sonno, più la stanchezza
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quindi bisogna parlare con il tono da cornacchia per farsi ascoltare?
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Forse meglio un ruggito ogni tanto, giusto per svegliarli 😉
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ahahahah….
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… oppure devo avergli detto così tante volte ‘mi stai ascoltando?’, devo averlo interrogato così tante volte… che alla fine ha ceduto all’ascolto attento.
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🙂
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Sono sicura,non ascoltano,ne ho uno in casa come questo lui!Buona serata.
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Ne abbiamo tutte uno!
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😂😂😂 da scompisciarsi, finché non realizzo che trattasi di -triste- realtà! 😆😆🤦🏽♀️🤦🏽♀️🤦🏽♀️
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Un po’ elaborata… 😀
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Divertente e a volte per me molto vero e non solo con i maschietti ahimè!
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Si fa sempre per ridere…
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Ma ben venga!’
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🙂
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Ciao siete veramente simpatici
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Grazie, merito del mio socio che mi dà l’avvio giusto
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Io ascolterei, ma risponderei così: “Sicuramente divorzierà, quindi non è necessario né comprare il regalo a Claudia né andare al suo matrimonio”.
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E’ una grande idea! Da tenere presente al prossimo invito.
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😀 io lo chiamo “funzionare in economy”
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O in standby… teoricamente acceso, ma di fatto spento 🙂
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ahahahahah! anche! 😀
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Con mia moglie in 20 anni il “ti devo parlare” non è mai capitato.
Accadde invece con la ex, molti anni fa, ed infatti finì male.
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Allora meglio che con la moglie non capiti!
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Esattamente.
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Quel dolce addormentarsi non è altro che prendere con ironia la vita a due.
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Necessario per sopravvivere.
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