Uomini e donne: come mi sta?

Quelli che dicono che bisogna sempre dire la verità sono uomini non sposati. La mia dolce metà mi arriva alle spalle, cogliendomi di sorpresa.
“Amore, dici che mi sta ancora bene?” La guardo, e vorrei la domanda di riserva. Non so come, ma si è infilata in un vestito di quando eravamo fidanzati, che probabilmente è tornato di moda. E non contenta del mio eloquente silenzio, insiste. “Non ti pare che, dopo tanti anni, mi stia ancora bene questo vestito?”
Il bello è che sembra convinta.

Non ho molte scelte: mentire spudoratamente e risparmiare forse su un vestito nuovo, oppure dire la verità, e aspettarmi tutte le ritorsioni possibili e immaginabili. Opto per un compromesso tra la prima e la seconda. Non dicono forse che bisogna sempre cercare di trovare una via di mezzo?

Certo se dicessi la verità, credo che non la prenderebbe bene. “Amore, ti sei guardata ad occhi chiusi, per caso?” oppure “Amore, come pensi che ti possa stare bene, era tanti chili fa”. No, decisamente non si può dire la verità. “Forse se ci metti sopra un cappotto, ti sta benissimo.” No, sono certo che si offenderebbe. Bisogna trovare un’altra risposta….

“Certo che ti sta bene, amore, fai ancora la tua bella figura; forse un po’ dai fianchi tira leggermente, e lì sulla scollatura…” Lascio sospesa la frase, ma è chiaro che ormai ce le scordiamo le tette di prima. “Forse bisognerebbe farci qualcosa” finisco di dire, aspettando una sua reazione.

Torna in camera e si riguarda allo specchio. “Sai amore, forse hai ragione, in effetti dai fianchi tira un po’ troppo, e il seno non è più quello di una volta. Sai cosa faccio? Me ne compro uno nuovo,  simile a questo. Cosa dici, amore, faccio bene?”

Lo sapevo che dovevo mentire.

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Caro collega di scrittura, mi sa che stavolta la tua compagna ti ha fregato ben bene. Perché noi donne, devi sapere, ci vediamo benissimo nello specchio, perciò se chiediamo pareri può essere solo per due motivi.
O abbiamo voglia di un vestito nuovo e ci serve una buona scusa, e mi sembra questo il caso, oppure siamo in cerca di complimenti, merce rarissima tra le mura di casa, della quale voi siete notoriamente avari. Del resto perché mai fare dei complimenti ad una donna che potete portarvi a letto, senza fare nessuno sforzo? I complimenti li riservate tutti per le colleghe di lavoro, con cui vi piace tanto fare i galanti. Se la collega della scrivania di fronte cambia taglio di capelli o si mette un nuovo profumo, ve ne accorgete subito e siete così premurosi da farglielo notare. Invece a casa, non vi accorgete neanche se noi ci facciamo i capelli verdi, con le mèche blu. Per questo siamo costrette a ricorrere a subdoli stratagemmi, per strappare un complimento.

O per vedere se siete sinceri.

Questo è il vero problema, lo riconosco. Come dire la verità alla persona che amiamo, senza ferirla. Ad esempio, come possiamo farvi capire che è ora di smetterla con il calcetto, perché non avete più 20 anni, e i legamenti del ginocchio sono diventati cose preziose, da conservare con cura? E se noi non possiamo più indossare il vestito della laurea, anche voi avete messo su qualche centimetro in più, e non dove servirebbe, purtroppo.
Come facciamo a dirvi che se non riuscite più a chiudere il bottone dei jeans, non è colpa nostra perché li abbiamo lavati, ma è il vostro girovita che si è allargato, e tutte le partite di tennis del mondo non riusciranno a buttare giù la vostra pancetta, a meno che non la smettiate di saccheggiare il frigorifero come un adolescente sotto esame di maturità.
A proposito: se quando usciamo insieme, non vi infiliamo più la mano nella tasca dietro dei jeans, come facevamo da fidanzati, non è perché non vi amiamo più. È che proprio non ci entra nella tasca…