Personale

Suggerimento di lettura

(Perché chiamarla recensione è esagerato)

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Alice mi perdonerà, perché ho comprato il suo libro, ma non su Amazon, e quel simpaticone non mi permette per questo di scrivere una recensione sul sito. Così ho deciso di farlo qui, anche se non so se si possa definirla recensione. Non ne ho mai scritte e non mi sento di giudicare il lavoro di una scrittrice.
Ma voglio consigliare il suo libro, perché è veramente bello, profondamente umano, è sincero nel linguaggio e nelle emozioni che descrive dettagliatamente, usando anche quel pizzico di ironia che in certe situazioni è fondamentale.
La sua è veramente una storia di rinascita, e non solo perché ha sconfitto la malattia, ma perché ha riscoperto una nuova voglia di vivere e una forza che forse pensava di non avere.
Io non ho vissuto personalmente la sua esperienza, ma ho conosciuto la malattia attraverso persone care che l’hanno affrontata, e leggendo le pagine di Alice ho rivissuto quei giorni, il senso di abbandono e d’impotenza, la paura che può bloccare e quel senso di sospensione che mette in pausa la vita, quando niente sembra più avere senso.
Non pensate però a un libro triste, perché parla anche della voglia di reagire, dell’ostinazione di chi non si dà per vinto, e della fame disperata di vita che ti fa rimettere tutto in discussione, e soprattutto ti fa dare il giusto valore alle cose. Che è poi quello che dovremmo imparare a fare tutti.
Nel libro Alice mette la malattia a fare da confine tra la vita com’era prima e come diventa dopo, e ci insegna che quello che viene dopo la malattia non è necessariamente un male, anzi, può cambiare la nostra esistenza in meglio, insegnandoci le giuste priorità. Per lei “c’è voluto un cancro”, noi potremmo imparare leggendo il suo libro.

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