Racconti a puntate

Cronache di un amore #73

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Loredana era stata chiara con Vittorio: il vestito da sposa l’avrebbe scelto con le sue amiche. Non avrebbe accettato interferenze, né sue né di nessun altro. Si erano impegnate fin da ragazze in questo patto, per cui ognuna di loro avrebbe partecipato alla scelta dell’abito da sposa delle altre due.
«È una cosa da donne, e poi porta male che lo sposo veda il vestito prima del matrimonio»
Vittorio aveva sorriso. In realtà gli sarebbe piaciuto sceglierlo insieme a lei, e gli dispiaceva essere tagliato fuori per una scelta così importante. Sotto sotto non si fidava molto dei gusti un po’ provinciali di Gaia e Stefania. Loredana era un’altra cosa, ai suoi occhi una regina, e non voleva che sfigurasse per colpa delle amiche.
«Ma è una usanza barbara, frutto di sciocca superstizione»
Loredana lo aveva guardato dritto negli occhi con uno sguardo eloquente, che non lasciava spazio a repliche.
«Soltanto io e le mie amiche, e per te la sorpresa il giorno del matrimonio. È una cosa importante per noi, a cui non voglio rinunciare»
Vittorio era riuscito almeno a ottenere di poter scegliere il sarto che avrebbe confezionato il vestito. Era un suo vecchio amico e nel suo atelier Loredana avrebbe potuto scegliere liberamente quello che preferiva, e avrebbe potuto acquistare anche i vestiti per le damigelle e i testimoni, senza preoccuparsi per la spesa, che ci avrebbe pensato lui. Quando lei aveva sentito il nome del sarto le era venuto un mezzo coccolone: uno stilista famosissimo, conosciuto in tutto il mondo, che aveva confezionato abiti di lusso anche per alcune attrici in occasione della serata degli Oscar. Vittorio aveva raccontato di conoscerlo da molto prima che diventasse famoso.
«Siamo amici fraterni ed è il mio sarto di fiducia – le aveva detto sorridendo, come se fosse la cosa più normale del mondo – comunque non è facile prendere appuntamento, perché è richiestissimo. Perciò cerca di sentire da Gaia e Stefania quando sono disponibili, così poi lo chiamo»
«D’accordo, mando subito un messaggio a Stefania, che non ho idea di dove sia adesso, ma sarà meglio che torni presto»
Come va disgraziata di una fuggiasca?
La risposta arrivò quasi subito: una decina di smile, e nemmeno una parola.
Quando pensi di tornare? Perché qui c’è da scegliere un abito da sposa e la tua presenza è indispensabile.
Questa volta gli smile erano 20, seguiti da due cuoricini e 5 parole: Ci sarò cascasse il mondo.
«Allora, visto che con Gaia non ci sono problemi, appena Stefi torna ti avviso, così puoi prendere appuntamento. Non vedo l’ora di vedere le loro facce quando gli dirò chi è il sarto!»
Giorgio era uno stilista affermato in tutto il mondo, ma non era sempre stato così. Gli inizi sono difficili per tutti e lui non faceva eccezione. Con Vittorio aveva un debito di riconoscenza, perché aveva sempre creduto nelle sue qualità e lo aveva spronato a non mollare. Si conoscevano fin da ragazzi, e lui lo aveva aiutato anche concretamente, finanziando la sua attività. Nella vita spesso non basta avere talento e Giorgio lo sapeva bene, per questo non poteva che essere grato a Vittorio e alla sua famiglia per averlo aiutato economicamente, riponendo fiducia nelle sue capacità.
E poi c’era la questione della sua omosessualità, in tempi in cui ancora non di dichiarava pubblicamente. Ma Vittorio era sempre stato suo amico e le sue tendenze non avevano mai costituito un problema per lui. Spesso lo aveva difeso e lo aveva spinto a vivere la sua sessualità liberamente. Anche le sue prime esperienze sessuali erano in fondo merito di Vittorio, che l’aveva introdotto in ambienti dove aveva potuto sperimentare, senza essere mai giudicato.
Giorgio doveva quindi molto a Vittorio per quello che era potuto diventare, e la sua telefonata gli fece molto piacere, anche se rimase un po’ sorpreso.
«Ma davvero ti sposi? E di tutte le altre donne che ne fai?»
«Sto invecchiando, è ora di mettere la testa a posto»
«Chi, tu? Ne dubito molto. E io che ti consideravo un mito»
«Anche i miti si innamorano»
«Deve essere veramente speciale questa ragazza per convincerti a sposarla»
«In realtà sono io che ho dovuto convincere lei. Non è speciale, è perfetta»
Dal suo entusiasmo Giorgio aveva capito che Vittorio era veramente preso da quella donna; non poteva dire se fosse innamorato, in tanti anni non lo aveva mai visto innamorato, ma sicuramente non l’aveva mai sentito così felice. Poi il discorso era scivolato sull’abito per la cerimonia. Giorgio aveva dato per scontato che quello di Vittorio l’avrebbe fatto lui, ma si era meravigliato che gli chiedesse di confezionare anche quello della sposa.
«Di solito gli sposi non si rivolgono allo stesso sarto, per evitare di incontrarsi. Sai che porta male vedere la sposa con l’abito prima delle nozze»
«Ma dai, anche tu con queste fesserie»
«Strano, pensavo che conoscessi le donne. Per loro sono particolari importanti»
«E per me è importante che Loredana quel giorno indossi l’abito che ho in mente io. Lei si è fissata con l’idea di scegliere l’abito insieme alle sue amiche del cuore. Di lei mi fido anche, ma loro hanno gusti un po’ pacchiani, non so se mi capisci. Sono due ragazze, come dire, un po’ dozzinali»
«Da grandi magazzini?»
«Anche da bancarelle del mercato, per intenderci. Loredana è un’altra cosa: ha stile e classe da vendere. Probabilmente sarebbe elegante anche con uno straccetto, ma io voglio che sia una principessa quel giorno. Voglio che tutti me la invidino. Per questo dovrai instradarla nella sua scelta verso il modello che ti dico io. Loro si faranno sicuramente consigliare da un sarto della tua fama, e tu non avrai problemi a convincerle»
«Ma non potresti lasciar fare a me? Dopotutto è il mio mestiere»
Vittorio era rimasto in silenzio e Giorgio aveva capito al volo.
«D’accordo, dimmi come vorresti questo vestito e non parliamone più»
«E mi raccomando, lei non dovrà mai saperlo»
«Era sottinteso, di me ti puoi fidare»

Continua…

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