Passo a due

Alla ricerca del calzino scomparso

“Cosa stai guardando?” mi chiede la dolce metà.
Sto guardano 8 calzini spaiati, non c’è più il loro compagno, ho provato a guardare sia nel primo cassetto che nel secondo cassetto, niente. Questi calzini hanno perso il compagno: chi sa se si sono separati consensualmente, o se è stata una separazione dolorosa. Sta di fatto che del calzino che cercavo, ce n’è uno solo, solo soletto.

“Sai dov’è il suo compagno?” chiedo mostrando il calzino.
“Sarà nel cassetto, dove vuoi che sia?” risponde seccata, del tutto indifferente al dramma del calzino rimasto solo.
“No, li ho tirati tutti fuori, e sono rimasti questi senza compagno” faccio notare.
Mi guarda torva. “Saranno da qualche parte” risponde sempre meno interessata.
“Sicuro, saranno là fuori, nell’universo e vagheranno alla ricerca del proprio compagno, cosi come fanno quelle persone che cercano l’amore perduto e non lo trovano più” rispondo con una vena di malinconica solidarietà.
“Beh, tu sei fortunato, non mi hai perso.”
E in quel momento invidio per un attimo il calzino che ho in mano.

Caro compagno di scrittura, non sei solo ad affrontare il tuo dramma.
Il mistero dei calzini scomparsi è uno dei più affascinanti enigmi dell’umanità, dopo la scomparsa di Atlantide. Sono stati fatti studi approfonditi sul problema, ma non si è mai giunti a nulla di definitivo.
In realtà la storia dei calzini scomparsi è cominciata molto prima dell’invenzione della lavatrice.

Quando ancora le lavandaie andavano a lavare i panni al fiume, un giorno, per sbaglio, un calzino sfuggì di mano ad una di loro, forse distratta da qualche bel contadinotto che stava facendo il bagno, e via, trascinato dalla corrente, assaporò la libertà e scoprì che esisteva una vita fuori dalle scarpe.
Da quel giorno tutti i calzini hanno sempre cercato di sfuggire al loro destino, che, detto tra noi, non è proprio dei migliori, superato in sfiga solo da quello delle mutande di chi soffre di flatulenza.
Pensaci: sono costretti a stare chiusi tutto il giorno nelle scarpe, e per colpa di qualche umano distratto o non molto portato per l’igiene, a volte il supplizio si protrae anche per sette giorni di fila, finché i poveri calzini sono ridotti a cartocci induriti e maleodoranti, a cui solo un miracoloso ammorbidente potrà ridare vita e dignità. Per non parlare dei calzini condannati alle scarpe da ginnastica…
Non c’è da meravigliarsi che cerchino di fuggire appena possibile. Il mistero è come ci riescano e dove vadano a finire.
E siccome non ci è dato sapere se esista una vita oltre la lavatrice e se ci sia qualcosa nella luce alla fine dell’oblò, ci piace immaginare un paradiso dei calzini spaiati, un mondo meraviglioso e perfetto, ma soprattutto profumato, dove un giorno i calzini scompagnati potranno ritrovarsi, per trascorrere insieme l’eternità. E anche noi potremo riunirci a loro e ritrovare finalmente i nostri calzini smarriti, ma solo se saremo stati bravi
.
Se no, saremo condannati all’inferno degli scarponi da montagna, senza calzini.

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34 risposte a "Alla ricerca del calzino scomparso"

  1. Alessandro Gianesini ha detto:

    Se manca un calzino, cosa che capita assai raramente, il primo posto in cui vado a cercare è nella lavatrice… o al più nell’asciugatrice. Di solito il dramma si ricompone subito! 😛

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  2. Dico la verità: un problema che non abbiamo mai avuto.
    Al massimo la biancheria (calze, mutande, magliette) sbaglia armadio (lei mie vengono confuse con quelle del figlio ormai grande), ma non abbiamo calzini dispersi, ed eventuali abbinamenti errati si risolvono facilmente

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  3. … Dall’età di 14 anni, mi piace abbinare calzini di colori diversi. Persino una sorella della materna di una delle bambine del nido, è rimasta sorpresa da ciò, una volta! Ed una mia collega, un giorno in cui avevo messo, così, per sfizio, due calzini dello stesso colore, mi ha detto: “Ma ti è successo qualcosa?”. Ed io: “No, no, perché?”. E lei, ridendo: “I tuoi calzini!”.

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